Turismo: un sistema complesso e globale

Il turismo è uno dei settori più dinamici e complessi dell'economia globale, influenzando in modo significativo molteplici aspetti delle società moderne. Comprendere questo fenomeno richiede una visione olistica che consideri la sua natura intricata, economica e internazionale. In questo articolo esploreremo tre concetti chiave per delineare meglio l'importanza e l'impatto del turismo.

1.Il turismo come sistema complesso

Il turismo non è un'entità monolitica, ma un sistema complesso inserito all'interno di quella che viene definita "industria turistica". Questa industria è suddivisa in varie tipologie di turismi, tra cui quello montano, balneare, naturalistico e culturale. Ogni tipologia ha le sue peculiarità e attrattive, ma tutte condividono una struttura comune che comprende una serie di attori interconnessi.

Gli attori del settore turistico includono ospitalità, logistica, ristorazione, intermediazione e assistenza, ciascuno dei quali gioca un ruolo cruciale nel garantire un'esperienza turistica completa e soddisfacente. Ad esempio, un turista che sceglie una destinazione montana dipenderà dai servizi di ospitalità per l'alloggio, dalla logistica per il trasporto, dalla ristorazione per il cibo e dalle agenzie di intermediazione per la pianificazione delle attività.

Questa interdipendenza tra i vari attori rende il turismo un sistema complesso, dove ogni componente deve funzionare armoniosamente per garantire il successo complessivo. La cooperazione e la coordinazione tra questi attori sono essenziali per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità del mercato turistico globale.

2. Il turismo come sistema economico e culturale

Sebbene il turismo abbia anche connotazioni sociali e culturali, è fondamentale riconoscere che, nella sua essenza, è un fenomeno economico e industriale. Il turismo rappresenta una delle principali fonti di reddito per molte economie nazionali, creando posti di lavoro e stimolando lo sviluppo economico.

Il turismo è business. Gli investimenti nel settore alberghiero, nelle infrastrutture di trasporto e nei servizi turistici generano un significativo ritorno economico. Ad esempio, una località balneare che attrae milioni di turisti ogni anno non solo beneficia delle entrate dirette dal turismo, ma anche delle attività correlate come la ristorazione, il commercio al dettaglio e i servizi di intrattenimento.

Inoltre, il turismo ha un effetto moltiplicatore sull'economia locale. Ogni euro speso da un turista contribuisce a generare ulteriore attività economica, creando un ciclo virtuoso di crescita e sviluppo. Questo aspetto economico del turismo è fondamentale per le strategie di pianificazione e gestione del settore, che devono concentrarsi sull'ottimizzazione delle risorse e sull'innovazione per mantenere la competitività.

 

3. Il turismo come fenomeno internazionale e globale

Il turismo è intrinsecamente un fenomeno internazionale e globale. I flussi turistici nazionali sono certamente importanti, ma da anni rappresentano meno del 50% del totale. Questo significa che la domanda internazionale gioca un ruolo cruciale nel determinare le tendenze e le dinamiche del mercato turistico.

Le esigenze della domanda internazionale sono diverse e complesse, richiedendo un'offerta turistica che sia capace di rispondere a standard elevati e aspettative variegate. Tuttavia, questa offerta deve essere adattata alle caratteristiche e alle specificità della domanda nazionale, creando un approccio "glocal" che combina la dimensione globale con le peculiarità locali.

Un esempio di questo approccio è la promozione del turismo culturale in Italia. Mentre la ricchezza del patrimonio culturale italiano attira turisti da tutto il mondo, le offerte devono essere personalizzate per rispondere alle preferenze dei visitatori nazionali. Questo può includere eventi culturali locali, esperienze enogastronomiche regionali e itinerari personalizzati che valorizzano le tradizioni italiane.

Conclusione

Il turismo è un settore multifaceted che va oltre le semplici vacanze o viaggi di piacere. È un sistema complesso, un potente motore economico e un fenomeno globale. Comprendere questi tre concetti chiave permette di apprezzare meglio le sfide e le opportunità che il turismo offre, non solo per gli operatori del settore, ma per le economie nazionali e le comunità locali. Investire nelle infrastrutture turistiche, promuovere la cooperazione tra i vari attori e adottare un approccio glocal sono strategie essenziali per il successo e la sostenibilità del turismo nel futuro.

L'importanza delle Soft Skills per i professionisti del settore alberghiero

Nel settore alberghiero, le soft skills sono fondamentali per offrire un'esperienza eccezionale agli ospiti e per mantenere un ambiente di lavoro armonioso ed efficiente. In qualità di albergatore e formatore, ho visto innumerevoli volte come queste competenze possano trasformare la qualità del servizio e migliorare la soddisfazione del cliente. Ecco perché è cruciale che tutti i membri del personale di un hotel sviluppino e affinino queste capacità.

Pensiero Critico (Critical Thinking)

Il pensiero critico è essenziale per il personale dell'hotel, in quanto permette di affrontare e risolvere problemi in modo rapido ed efficace. Ad esempio, un addetto alla reception che deve gestire una prenotazione persa o un reclamo deve essere in grado di analizzare la situazione, considerare le opzioni disponibili e scegliere la soluzione più appropriata. Questa capacità di risolvere problemi non solo migliora l'efficienza operativa ma anche la soddisfazione del cliente.

Lavoro di Squadra e Collaborazione (Teamwork and Collaboration)

Un hotel funziona come una macchina ben oliata solo quando tutti i suoi ingranaggi lavorano in perfetta armonia. Il lavoro di squadra e la collaborazione sono quindi indispensabili. Dal personale delle pulizie agli addetti alla reception, ogni ruolo è interdipendente. Promuovere una cultura di collaborazione non solo aumenta la produttività ma crea anche un ambiente di lavoro positivo, dove tutti si sentono valorizzati e supportati.

Auto-motivazione (Self-Motivation)

L'auto-motivazione è cruciale per mantenere alta la qualità del servizio offerto agli ospiti. I dipendenti che sono intrinsecamente motivati tendono a fare quel passo in più per assicurarsi che gli ospiti abbiano un soggiorno memorabile. Questa motivazione può essere coltivata attraverso un ambiente di lavoro che riconosce e premia l'eccellenza, offrendo opportunità di crescita e sviluppo professionale.

Curiosità di Imparare (Curiosity to Learn)

Il settore alberghiero è in continua evoluzione, con nuove tecnologie e tendenze che emergono regolarmente. La curiosità di imparare permette ai dipendenti di rimanere aggiornati e di migliorare continuamente le proprie competenze. Ad esempio, un cameriere che si interessa di nuove tecniche di servizio o un addetto alla reception che impara una nuova lingua possono offrire un servizio più raffinato e personalizzato agli ospiti.

Comunicazione Interpersonale (Interpersonal Communication)

La comunicazione efficace è alla base di tutte le interazioni nel settore alberghiero. I dipendenti devono essere in grado di ascoltare attentamente le esigenze degli ospiti, rispondere in modo chiaro e cortese e comunicare efficacemente con i colleghi. Le capacità di comunicazione interpersonale riducono i malintesi, migliorano la collaborazione e aumentano la soddisfazione generale degli ospiti.

Comprensione Interculturale (Cross-Cultural Understanding)

Gli hotel ospitano persone da tutto il mondo, ognuna con le proprie abitudini e aspettative culturali. La comprensione interculturale è quindi vitale per offrire un servizio inclusivo e rispettoso. I dipendenti che comprendono le differenze culturali possono anticipare meglio le esigenze degli ospiti e prevenire potenziali incomprensioni, creando un ambiente accogliente per tutti.

Costruzione di Relazioni (Relationship Building)

Costruire relazioni solide con gli ospiti e tra i membri del team è essenziale per il successo di un hotel. Relazioni positive e durature con gli ospiti portano a recensioni eccellenti e a una clientela fedele. Allo stesso modo, relazioni di lavoro basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco migliorano la collaborazione e la coesione del team.

Conclusione

Le soft skills sono un elemento chiave per il successo nel settore alberghiero. Investire nello sviluppo di queste competenze tra il personale non solo migliora la qualità del servizio offerto agli ospiti, ma crea anche un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Come albergatore e formatore, ho visto come il potenziamento delle soft skills possa trasformare un hotel, rendendolo un luogo dove sia gli ospiti che i dipendenti desiderano tornare.

Social Media e ospitalità: una strategia essenziale per la visibilità e il coinvolgimento

Desidero condividere con voi un punto di vista fondamentale che ho maturato sempre più nell'ultimo periodo: la presenza sui social network è cruciale per il nostro business. Non ignoriamo la realtà: utilizzare i social non è solo una moda passeggera, ma una strategia essenziale per garantire il successo e la rilevanza della nostra attività. 💪🏻

Troppo spesso, vedo strutture ricettive trascurare la propria presenza online, mentre investono ingenti risorse nello sviluppo di siti web impeccabili. È un peccato, perché trascurare i social significa lasciare sul tavolo numerose opportunità di interazione e visibilità con i nostri potenziali ospiti.

Sfido chiunque a negare l'importanza dei social network nella nostra vita quotidiana. È una realtà tangibile: chiunque abbia prenotato una vacanza o cercato una struttura ricettiva ha dedicato almeno un occhio alla presenza online dell'hotel. Instagram, Facebook, Instagram e si, diciamolo, anche TikTok - sono piattaforme ricche di potenziale per promuovere la nostra offerta e coinvolgere il nostro pubblico.

Ecco perché è essenziale che ogni albergatore adotti una strategia chiara e ben definita per la gestione dei social media. Non è più sufficiente avere una pagina social: dobbiamo pubblicare contenuti coinvolgenti e di qualità, interagire con il nostro pubblico e promuovere attivamente la nostra struttura in base a determinati obiettivi che ci siamo posti! 🎯

Le regole del gioco sono ormai cambiate: le piattaforme social sono ecosistemi digitali complessi, dove il coinvolgimento attivo è premiato e le pubblicità ben mirate hanno un impatto significativo. Non possiamo più permetterci di essere passivi osservatori di questo cambiamento: dobbiamo essere protagonisti attivi.

Ricordiamoci che il confine tra mondo reale e mondo virtuale è sempre più sfumato, e dobbiamo essere pronti ad adattarci e a innovare per restare rilevanti nel mercato attuale.

Risvegliare il turismo italiano: una sfida per l'ospitalità del futuro

Qualche giorno fa ho sentito un intervento a Radio24 di uno dei Vice Direttori del Sole 24 Ore, Alberto Orioli se non erro. Il tema era la crescita dell’economia italiana e si esaminava quanto avvenuto post pandemia, in particolare lo spettacolare recupero pari al 12% del PIL avvenuto tra il ’21 e il ’23.

Come noto, il traino principale lo ha dato il settore dell’edilizia, con i vari superbonus etc, ma il dato più interessante è che si certificava come l’anno scorso, venendosi ad esaurire progressivamente quelle misure, si stava verificando una sorta di staffetta tra quel settore ed il comparto turistico.

Ora, noi del settore conosciamo bene questi dati, ma l’aspetto che mi ha fatto drizzare le antenne è stato invece il modo in cui ha affrontato Orioli il discorso, parlando finalmente con cognizione di causa di INDUSTRIA DEL TURISMO, di settore dalle enormi potenzialità inespresse e di necessità di ripensamento del modello organizzativo nazionale.

Perché mi soffermo su questi 3 concetti? Perché finalmente ho sentito un commentatore tecnico trattare questo argomento esattamente nei termini che utilizzo da anni. Desidero infatti portare anche qui quelli che sono temi per me centrali in tutte le mie attività turistiche, da quella di albergatore a quella di formatore.

Da anni mi dedico all'analisi dell'ambito turistico e dell’ospitalità, spingendomi sempre oltre i confini del gruppo di hotel che rappresento. Il mio obiettivo? Ampliare l'orizzonte di ciò che tradizionalmente si considera turismo in Italia.

Durante le mie sessioni formative, ho sempre sottolineato l'importanza degli attrattori turistici e dell'immagine che promuoviamo del nostro paese. Nonostante la nostra ricchezza culturale e naturale, credo fermamente che l'Italia abbia molto più da proporre al mondo.

Riflettiamo insieme: l'Italia è ovviamente distinta per il suo inestimabile patrimonio culturale e le sue indiscutibili bellezze naturali, ma è tutto qui?

La mia risposta è un categorico no.

Badate bene, vengo da una famiglia di storici e archeologi, io stesso sono amante sotto ogni punto di vista della cultura e del nostro passato, lungi da me andarlo a sminuire, ritengo doveroso sottolinearlo. Io parlo di un aspetto che noi operatori per primi dobbiamo fare nostro: LA DIVERSIFICAZIONE DELL’OFFERTA.

L'Italia è un viaggio sensoriale unico, un percorso che intreccia storia, cultura, gastronomia ed ospitalità in un'esperienza irripetibile. Pensiamo solo alla fragranza della pizza verace napoletana (patrimonio immateriale dell’Unesco) o all'eccellenza infusa in ogni singola bottiglia Langarola, le milioni di tradizioni locali che, se viste regionalmente, ci offrono una varietà di spunti di immenso interesse culturale, ma senza dimenticare la contemporaneità.

Sapete che da varie ricerche condotte negli anni, uno dei primi driver del turismo in Italia è lo shopping? Penso che i colleghi fiorentini sappiano bene il valore del The Mall, per dirne uno.

Oppure altra grande voce, l’entertainment, parola che a molti fa un po’ accapponare la pelle, ma ci sarà un motivo se da anni Disneyand Paris è praticamente la principale attrazione continentale e se destinazioni come le Baleari, l’Algarve o le isole dell’Egeo registrano il tutto esaurito.

La domanda è, per voler stimolare un dibattito virtuoso, perché il turismo in Italia dovrebbe limitarsi solo ai suoi monumenti e paesaggi?

Anni fa mi è capitato un rapporto di una nazione competitor diretta dell’Italia, la Spagna, che in merito al turismo balneare NON ci considerava un concorrente diretto, inserendo nel set Grecia e Turchia da un lato, Messico e Sud Est Asiatico dall’altro. Un po’ spiazzante. Se ritrovo il report prometto di pubblicarlo.

Questa percezione riduttiva è proprio ciò che spero si possa cambiare a partire da noi operatori del settore, iniziare ad immaginare ad un’offerta integrata che trascenda i soliti noti e metta a sistema finalmente tutta l’offerta nazionale, integrando territori e proposte, anche diverse tra loro ma complementari. Sogno di vedere pacchetti che magari offrano una vacanza che da Tropea possa portare direttamente i turisti sulla Alpi Valdostane, anche perché ma quali altri Paesi Europei possono proporre qualcosa di Simile?

A maggio il bagno nel Tirreno lo si può fare eccome, sciare a Cervina idem. O sbaglio?

In più per bonus al ritorno prima di partire ci fermiamo pure all’Outlet di Serravalle e una serata in uno dei migliori club di Milano, così abbiamo fatto en plein!

Noi, come professionisti dell'ospitalità, abbiamo la splendida opportunità di accogliere e guidare i nostri ospiti in questo viaggio, ma sta a noi in primis dirglielo, mostrando loro questo mosaico di unicità che solo l'Italia sa offrire. Anche se qui una bacchettata la devo dare, spesso mi è capitato di incontrare operatori che il prodotto che vendevano non lo conoscevano molto. E qual è questo prodotto se non l’Italia stessa?

Quindi da qui uno spunto, in primis iniziamo ad informarci noi, poi facciamo sognare i nostri clienti e potenziali tali. D’altronde l’Italia rimane il Paese più googlato in assoluto, ma se non siamo noi per prima a comunicare con cognizione di causa, rischiamo che sia qualcun altro a farlo al posto nostro. Vedi la pletora di influencer o supposti tali che parlano di un’Italia fantastica e patinata, con una narrazione che però risulta a volte esagerata o a volta troppo distorta dal loro punto di vista.

Per far capire cosa intendo, pubblico qui un lavoro che avevo fatto anni fa in forma embrionale, una sorta di mappa dell’itinerario ideale che l’Italia può offrire nella sua integrità. A parte che graficamente non l’ho mai implementata, però mi è capitato di stamparla e lasciarla negli hotel. Ogni volta è andata a ruba. Che dite, vogliamo lavorarci insieme?

Sta infatti a noi cogliere queste opportunità, d’altronde, ricordiamocelo, l’Italia è e resterà sempre una destinazione da sogno per chiunque. Riprendiamo la spinta innovativa che ci ha contraddistinti fino a qualche decennio fa, immaginando una nuova serie di proposte. Iniziamo da questo post?

Vi sfido 😜

Prospettive globali sul patrimonio culturale: diversi approcci a storia, arte e beni culturali

Doverosa premessa all'articolo: non ho alcuna intenzione di far passare il messaggio che si debba attuare in Italia il modello che qui tratto, ma solo di mostrare come la pensano su questo tema in altre parti del mondo.

Venendo a noi, uno degli esempi che utilizzo più spesso è ciò che sta avvenendo a La Mecca. Ora, parlando da laico convinto, confido che chi mi legge conosca comunque il valore rappresentato a livello religioso e culturale da questa città (anche se spesso mi tocca spiegare cosa sono l''Hajj, l'Umrah e la Ka'ba). Ad ogni buon conto, riguardo la Sacra Moschea (Al-Masjid al-Ḥarām), ma sappiamo come essa sia in pratica il coacervo di ciò che per i cattolici sono San Pietro, Gerusalemme, Lourdes e Fatima messe insieme.

Sin dalla fondazione da parte del Profeta, la Grande Moschea ha raccolto il meglio dell'arte islamica, specie in epoca ottomana, quando il grande Sinan, il Michelangelo ottomano, fece delle integrazioni di particolare rilievo. Dalla nascita dello stato saudita, i re della famiglia Saud vi hanno più volte messo mano, ma nulla come ciò che sta avvenendo in questi anni.

Vi immaginereste uno dei grattacieli più alti del mondo attaccato al colonnato del Bernini? Ebbene, con la Tower of the clocks (Abraj Al-Bait) di oltre 600mt di altezza è ciò che è stato fatto lì. Non ad 1km, non a 500mt, ma esattamente all'uscita della Grande Moschea. Vi immaginereste sempre San Pietro ricostruita e raddoppiata per accogliere milioni di persone in più e contemporaneamente? Magari a scapito proprio di quel colonnato? Ebbene, è ciò che si sta facendo lì, con una ricostruzione del luogo più sacro al mondo per l'Islam in modo che possa accogliere più persone, a scapito di portici risalenti all'epoca ottomana, a scapito di alcune cupole considerate sacre, a scapito di edifici storici risalenti a Maometto stesso. Si è levata qualche voce contraria, ma sostanzialmente le opinioni sono più che positive nel mondo islamico. Oltre questi piani che colpiscono perché vanno a toccare i luoghi più sacri, la monarchia saudita sta praticamente ricostruendo da zero l'intera città, con ferrovie ad alta velocità, metropolitane, interi quartieri di grattacieli, autostrade e quant'altro.

Una curiosità del settore, per chi non lo sapesse già, l'hotel più grande del mondo è in costruzione qui, si chiama Abraj Kudai, e prevede oltre 10.000 stanze.

Altra curiosità, sapete chi si sta occupando di buona parte di questi lavori, in particolare di quelli della Grande Moschea? Il Bin Ladin Group.

Ribadisco che quel che sto cercando di far capire non riguarda La Mecca in se, ma che a differenza della nostra visione, secondo la quale i beni culturali sono inattaccabili, in altre parti del mondo si ragiona differentemente.

In Cina per molto tempo ci si è mossi in modo anche piu drastico, in cui cio che era antico, in pratica era qualcosa di vecchio da... "buttare". Guardate quel che è successo a Pechino con i quartieri storici degli hutong, che erano l'anima stessa della grande capitale e che sono stati quasi spazzati via per far posto alla modernità, oppure certi templi che il vento della rivoluzione culturale maoista aveva fatto radere al suolo (ps Leggete "Il problema dei 3 corpi" e poi guardate la serie Netflix), per essere poi ricostruiti, in modo anche discutibile, nel momento in cui il PCC ha virato verso un recupero della storia. Porto qui l'esempio del centro buddista di Dali, nello Yunnan, ricostruito nei primi 2000, un capolavoro di cemento armato, piastrelle e statue posticce, però molto suggestivo (parlo per esperienza diretta).

Di fatti, tutt'oggi, nel Paese di Mezzo alle volte si ha un'idea "confusionaria" della gestione dei beni culturali, l'interesse primario è anzi spesso propagandistico, ai fini delle necessità nazionali, oppure di mera attrazione turistica. Il roller coaster per scendere giù a valle direttamente dalla Muraglia Cinese rimane una figata stratosferica, continuo a sperare che prima o poi lo si faccia dalla cima del Colosseo!!! (Si gioca...)

Insomma, i punti di vista, possono essere differenti e nel mondo d'oggi bisogna comunque rapportarcisi, specie per chi lavora a contatto con il mondo intero come nel caso dell'industria del turismo, anche a prescindere dalle proprie opinioni personali, tenendo a mente che qualcuno potrebbe vederla in maniera diametralmente differente da noi.