Risvegliare il turismo italiano: una sfida per l'ospitalità del futuro

Qualche giorno fa ho sentito un intervento a Radio24 di uno dei Vice Direttori del Sole 24 Ore, Alberto Orioli se non erro. Il tema era la crescita dell’economia italiana e si esaminava quanto avvenuto post pandemia, in particolare lo spettacolare recupero pari al 12% del PIL avvenuto tra il ’21 e il ’23.

Come noto, il traino principale lo ha dato il settore dell’edilizia, con i vari superbonus etc, ma il dato più interessante è che si certificava come l’anno scorso, venendosi ad esaurire progressivamente quelle misure, si stava verificando una sorta di staffetta tra quel settore ed il comparto turistico.

Ora, noi del settore conosciamo bene questi dati, ma l’aspetto che mi ha fatto drizzare le antenne è stato invece il modo in cui ha affrontato Orioli il discorso, parlando finalmente con cognizione di causa di INDUSTRIA DEL TURISMO, di settore dalle enormi potenzialità inespresse e di necessità di ripensamento del modello organizzativo nazionale.

Perché mi soffermo su questi 3 concetti? Perché finalmente ho sentito un commentatore tecnico trattare questo argomento esattamente nei termini che utilizzo da anni. Desidero infatti portare anche qui quelli che sono temi per me centrali in tutte le mie attività turistiche, da quella di albergatore a quella di formatore.

Da anni mi dedico all'analisi dell'ambito turistico e dell’ospitalità, spingendomi sempre oltre i confini del gruppo di hotel che rappresento. Il mio obiettivo? Ampliare l'orizzonte di ciò che tradizionalmente si considera turismo in Italia.

Durante le mie sessioni formative, ho sempre sottolineato l'importanza degli attrattori turistici e dell'immagine che promuoviamo del nostro paese. Nonostante la nostra ricchezza culturale e naturale, credo fermamente che l'Italia abbia molto più da proporre al mondo.

Riflettiamo insieme: l'Italia è ovviamente distinta per il suo inestimabile patrimonio culturale e le sue indiscutibili bellezze naturali, ma è tutto qui?

La mia risposta è un categorico no.

Badate bene, vengo da una famiglia di storici e archeologi, io stesso sono amante sotto ogni punto di vista della cultura e del nostro passato, lungi da me andarlo a sminuire, ritengo doveroso sottolinearlo. Io parlo di un aspetto che noi operatori per primi dobbiamo fare nostro: LA DIVERSIFICAZIONE DELL’OFFERTA.

L'Italia è un viaggio sensoriale unico, un percorso che intreccia storia, cultura, gastronomia ed ospitalità in un'esperienza irripetibile. Pensiamo solo alla fragranza della pizza verace napoletana (patrimonio immateriale dell’Unesco) o all'eccellenza infusa in ogni singola bottiglia Langarola, le milioni di tradizioni locali che, se viste regionalmente, ci offrono una varietà di spunti di immenso interesse culturale, ma senza dimenticare la contemporaneità.

Sapete che da varie ricerche condotte negli anni, uno dei primi driver del turismo in Italia è lo shopping? Penso che i colleghi fiorentini sappiano bene il valore del The Mall, per dirne uno.

Oppure altra grande voce, l’entertainment, parola che a molti fa un po’ accapponare la pelle, ma ci sarà un motivo se da anni Disneyand Paris è praticamente la principale attrazione continentale e se destinazioni come le Baleari, l’Algarve o le isole dell’Egeo registrano il tutto esaurito.

La domanda è, per voler stimolare un dibattito virtuoso, perché il turismo in Italia dovrebbe limitarsi solo ai suoi monumenti e paesaggi?

Anni fa mi è capitato un rapporto di una nazione competitor diretta dell’Italia, la Spagna, che in merito al turismo balneare NON ci considerava un concorrente diretto, inserendo nel set Grecia e Turchia da un lato, Messico e Sud Est Asiatico dall’altro. Un po’ spiazzante. Se ritrovo il report prometto di pubblicarlo.

Questa percezione riduttiva è proprio ciò che spero si possa cambiare a partire da noi operatori del settore, iniziare ad immaginare ad un’offerta integrata che trascenda i soliti noti e metta a sistema finalmente tutta l’offerta nazionale, integrando territori e proposte, anche diverse tra loro ma complementari. Sogno di vedere pacchetti che magari offrano una vacanza che da Tropea possa portare direttamente i turisti sulla Alpi Valdostane, anche perché ma quali altri Paesi Europei possono proporre qualcosa di Simile?

A maggio il bagno nel Tirreno lo si può fare eccome, sciare a Cervina idem. O sbaglio?

In più per bonus al ritorno prima di partire ci fermiamo pure all’Outlet di Serravalle e una serata in uno dei migliori club di Milano, così abbiamo fatto en plein!

Noi, come professionisti dell'ospitalità, abbiamo la splendida opportunità di accogliere e guidare i nostri ospiti in questo viaggio, ma sta a noi in primis dirglielo, mostrando loro questo mosaico di unicità che solo l'Italia sa offrire. Anche se qui una bacchettata la devo dare, spesso mi è capitato di incontrare operatori che il prodotto che vendevano non lo conoscevano molto. E qual è questo prodotto se non l’Italia stessa?

Quindi da qui uno spunto, in primis iniziamo ad informarci noi, poi facciamo sognare i nostri clienti e potenziali tali. D’altronde l’Italia rimane il Paese più googlato in assoluto, ma se non siamo noi per prima a comunicare con cognizione di causa, rischiamo che sia qualcun altro a farlo al posto nostro. Vedi la pletora di influencer o supposti tali che parlano di un’Italia fantastica e patinata, con una narrazione che però risulta a volte esagerata o a volta troppo distorta dal loro punto di vista.

Per far capire cosa intendo, pubblico qui un lavoro che avevo fatto anni fa in forma embrionale, una sorta di mappa dell’itinerario ideale che l’Italia può offrire nella sua integrità. A parte che graficamente non l’ho mai implementata, però mi è capitato di stamparla e lasciarla negli hotel. Ogni volta è andata a ruba. Che dite, vogliamo lavorarci insieme?

Sta infatti a noi cogliere queste opportunità, d’altronde, ricordiamocelo, l’Italia è e resterà sempre una destinazione da sogno per chiunque. Riprendiamo la spinta innovativa che ci ha contraddistinti fino a qualche decennio fa, immaginando una nuova serie di proposte. Iniziamo da questo post?

Vi sfido 😜