Prospettive globali sul patrimonio culturale: diversi approcci a storia, arte e beni culturali

Doverosa premessa all'articolo: non ho alcuna intenzione di far passare il messaggio che si debba attuare in Italia il modello che qui tratto, ma solo di mostrare come la pensano su questo tema in altre parti del mondo.

Venendo a noi, uno degli esempi che utilizzo più spesso è ciò che sta avvenendo a La Mecca. Ora, parlando da laico convinto, confido che chi mi legge conosca comunque il valore rappresentato a livello religioso e culturale da questa città (anche se spesso mi tocca spiegare cosa sono l''Hajj, l'Umrah e la Ka'ba). Ad ogni buon conto, riguardo la Sacra Moschea (Al-Masjid al-Ḥarām), ma sappiamo come essa sia in pratica il coacervo di ciò che per i cattolici sono San Pietro, Gerusalemme, Lourdes e Fatima messe insieme.

Sin dalla fondazione da parte del Profeta, la Grande Moschea ha raccolto il meglio dell'arte islamica, specie in epoca ottomana, quando il grande Sinan, il Michelangelo ottomano, fece delle integrazioni di particolare rilievo. Dalla nascita dello stato saudita, i re della famiglia Saud vi hanno più volte messo mano, ma nulla come ciò che sta avvenendo in questi anni.

Vi immaginereste uno dei grattacieli più alti del mondo attaccato al colonnato del Bernini? Ebbene, con la Tower of the clocks (Abraj Al-Bait) di oltre 600mt di altezza è ciò che è stato fatto lì. Non ad 1km, non a 500mt, ma esattamente all'uscita della Grande Moschea. Vi immaginereste sempre San Pietro ricostruita e raddoppiata per accogliere milioni di persone in più e contemporaneamente? Magari a scapito proprio di quel colonnato? Ebbene, è ciò che si sta facendo lì, con una ricostruzione del luogo più sacro al mondo per l'Islam in modo che possa accogliere più persone, a scapito di portici risalenti all'epoca ottomana, a scapito di alcune cupole considerate sacre, a scapito di edifici storici risalenti a Maometto stesso. Si è levata qualche voce contraria, ma sostanzialmente le opinioni sono più che positive nel mondo islamico. Oltre questi piani che colpiscono perché vanno a toccare i luoghi più sacri, la monarchia saudita sta praticamente ricostruendo da zero l'intera città, con ferrovie ad alta velocità, metropolitane, interi quartieri di grattacieli, autostrade e quant'altro.

Una curiosità del settore, per chi non lo sapesse già, l'hotel più grande del mondo è in costruzione qui, si chiama Abraj Kudai, e prevede oltre 10.000 stanze.

Altra curiosità, sapete chi si sta occupando di buona parte di questi lavori, in particolare di quelli della Grande Moschea? Il Bin Ladin Group.

Ribadisco che quel che sto cercando di far capire non riguarda La Mecca in se, ma che a differenza della nostra visione, secondo la quale i beni culturali sono inattaccabili, in altre parti del mondo si ragiona differentemente.

In Cina per molto tempo ci si è mossi in modo anche piu drastico, in cui cio che era antico, in pratica era qualcosa di vecchio da... "buttare". Guardate quel che è successo a Pechino con i quartieri storici degli hutong, che erano l'anima stessa della grande capitale e che sono stati quasi spazzati via per far posto alla modernità, oppure certi templi che il vento della rivoluzione culturale maoista aveva fatto radere al suolo (ps Leggete "Il problema dei 3 corpi" e poi guardate la serie Netflix), per essere poi ricostruiti, in modo anche discutibile, nel momento in cui il PCC ha virato verso un recupero della storia. Porto qui l'esempio del centro buddista di Dali, nello Yunnan, ricostruito nei primi 2000, un capolavoro di cemento armato, piastrelle e statue posticce, però molto suggestivo (parlo per esperienza diretta).

Di fatti, tutt'oggi, nel Paese di Mezzo alle volte si ha un'idea "confusionaria" della gestione dei beni culturali, l'interesse primario è anzi spesso propagandistico, ai fini delle necessità nazionali, oppure di mera attrazione turistica. Il roller coaster per scendere giù a valle direttamente dalla Muraglia Cinese rimane una figata stratosferica, continuo a sperare che prima o poi lo si faccia dalla cima del Colosseo!!! (Si gioca...)

Insomma, i punti di vista, possono essere differenti e nel mondo d'oggi bisogna comunque rapportarcisi, specie per chi lavora a contatto con il mondo intero come nel caso dell'industria del turismo, anche a prescindere dalle proprie opinioni personali, tenendo a mente che qualcuno potrebbe vederla in maniera diametralmente differente da noi.